La ricetta per vivere il presente (e goderselo)

Se mi conosci da un po’ o mi segui sui social mi avrai sentito parlare tante (tante tante tante) volte di qui ed ora.

Ma cosa vorrà dire qui ed ora?

Vivere il “qui ed ora” significa imparare a vivere il momento presente, è l’essenza della vita, è la meta di ogni percorso di terapia. Certo nessuno arriva in studio dicendomi “dottoressa vorrei imparare a godermi il qui ed ora!” spesso il problema riguarda l’ansia, la paura, senso di inadeguatezza e tanto altro, alla fine però capiamo di aver centrato l’obiettivo quando impariamo a godere dei momenti che la vita ci offre, assaporiamo i piccoli traguardi quotidiani, ci godiamo il mondo!

Vivere il presente è però tutt’altro che facile perchè la nostra mente è spesso affollata da tutte le cose da fare o talvolta dai pensieri del passato! In soldoni, viviamo il FUTURO (oggi devo fare questo questo quell’altro), viviamo il PASSATO (se solo non avessi risposto così quel giorno…) ma viviamo poco il PRESENTE! E questa ricetta ci serve proprio a questo!

INGREDIENTI

  • Uno 1kg di STOP
  • Piccole mete quotidiane
  • 1 segnale di attenzione
  • 300 g di mindfulness
  • 1 pizzico di gratitudine

PREPARAZIONE

Questa ricetta parte con STOP. Fermati e prova a pensare a cosa rende difficile vivere il presente per te. Spesso siamo ancorati a dei ricordi passati che ci impediscono di andare avanti o ci danno la sensazione che “prima andava tutto bene”.
Il più delle volte ci aggrappiamo al futuro, idealizzandolo, e finiamo per vivere nell’ansia.

Avere una meta è fondamentale ma per sentirci appagati dobbiamo imparare a viverla in ogni momento (una scalata non è bella solo quando si raggiunge la vetta, dobbiamo imparare a godere del tragitto!). proprio per questo aggiungi ora una piccola meta o piccole mete quotidiane.

Prova per una settimana a compilare ogni mattina una TO DO LIST ossia un elenco di cose che vuoi realizzare, fai una cosa alla volta e concentrati su quella che stai facendo!

Non importa se nella lista ci son 18 voci, la più importante è quella che stai facendo! Goditela! (si tratta di imparare dalle piccole cose, se nella lista c’è “fare la spesa” proverò a concentrarmi su quello, guardo i prodotti che prendo, osservo il supermercato, magari ci vado da anni ma non avevo mai notato quell’insegna o altri particolari! Notare questo significa già essere nel qui ed ora!).

Mescola il tutto con un segnale di attenzione: la mente vaga, lo sappiamo bene ma se ci aiutiamo con un segnale possiamo imparare a concentrarci meglio. Potresti mettere un braccialetto (anche fatto con la corda!), tenere un post-it in macchina o al lavoro.

Non serve scrivere nulla in particolare, il segnale serve solo a ricordarti di non vagare e tornare al momento presente! Guardo il braccialetto e mi accorgo che stavo pensando a un lavoro da finire mentre stavo giocando con il mio bambino.

Il segnale mi deve ricordare che il momento presente è adesso, e quindi mi dedico al mio bimbo e al gioco che mi sta proponendo.

Ora aggiungiamo un ingrediente difficile, almeno apparentemente: 300 g di mindfulness.

La mindfulness altro non è che la meditazione, una pratica fondamentale per imparare a vivere il presente. Non preoccuparti, non devi diventare un monaco tibetano per praticarla, bastano pochi accorgimenti! Ogni giorno prova a concentrarti per 3 minuti sul tuo respiro, ogni volta che arriva un pensiero torni sul respiro. 180 secondi ti sembreranno lunghissimi all’inizio, ma con un po’ di pratica diventeranno il tuo momento quotidiano!

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Infine aggiungiamo un pizzico di gratitudine, ogni sera riguarda la tua to do list e sii grato per quello che sei riuscito a fare, oppure ripensa semplicemente alla giornata e prova ad essere grato per qualcosa che ti è successo e che ti ha fatto stare bene! Essere grati ci aiuta a vedere le cose che abbiamo, a non dar nulla per scontato.

Bene ora sei pronto ad aprirti al mondo e ricordati

La vita non è una gara ma un viaggio da assaporarsi in ogni suo passo lungo il percorso. Ieri è storia, domani è mistero e oggi è un dono: è perciò che lo chiamiamo – il Presente.

Bill Keane

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