Come e perché è positivo che il tuo bambino racconti bugie in tenera età

Pinocchio è per antonomasia il simbolo della bugia e la metafora utilizzata dai genitori per impedire al figlio di mentire, del resto nessun bambino vorrebbe un naso lungo o le gambe corte!
Eppure, da un punto di vista psicologico, la menzogna è una tappa importante dello sviluppo evolutivo dell’infante.
Questo perché nei primi anni di vita il bambino mente… non sapendo di mentire!
Fino a sei, sette anni, infatti, il bambino utilizza la bugia come un gioco, le parole vengono utilizzate come una sorta di bacchetta magica che serve per cancellare i misfatti combinati (“non sono stato io a prendere la cioccolata” dice il bambino con la bocca ancora sporca).
Le parole diventano la formula con cui dar corpo ai loro desideri e trasformare il “per finta” in “per davvero”. Il bambino infatti, consapevole di aver commesso un azione che potrebbe far arrabbiare la mamma, cerca di rimediare negando la realtà, come se questa in qualche modo si cancellasse rendendo la famiglia felice.

perché dire bugie per i bambini è positivo

Oltre a “cancellare” la realtà, la bugia ha anche lo scopo di crearne una alternativa: ecco quindi che il gatto diventa il colpevole se non anche l’amico immaginario. Attribuendo la colpa ad una persona o oggetto esterno, i bambini dirottano anche la parte negativa di sé che li ha fatti comportare male, ritornando così ad essere il “bambino buono” tanto amato e coccolato dai genitori.

Da un punto di vista evolutivo inoltre, la frottola consente al bambino di capire di avere la possibilità di pensiero diversa dai propri genitori, ossia la possibilità di avere una propria idea, mentre nei primi anni di vita l’infante, non essendo in grado di differenziare il sé dall’altro, è convinto di poter “pensare i pensieri dell’altro” e viceversa.
Da questo punto di vista si comprende quindi l’importanza per il bambino di esprimere la propria opinione anche sotto forma di bugia.

Quando allora la bugia diventa problematica?

Man mano che crescono, i bambini si rendono conto che non bastano le parole per cancellare o mutare la realtà e, aspetto più importante, rafforzano il senso di sé, acquistando maggiore fiducia nelle proprie capacità e comprendono l’importanza dell’assumersi delle responsabilità. In questo modo il bambino impara ad accettare che in lui ci può essere una “parte cattiva”, ma che questa non è totalitaria e che può essere migliorata attraverso i suoi atteggiamenti o comportamenti.

Se dopo i 7 anni la bugia rimane ugualmente la strategia elettiva del bambino, è importante indagare quali sono le paure che lo spingono a mantenere attivo questo comportamento. Le paure possono essere esterne: paura della punizione, del castigo, della sofferenza dei genitori, o interne: paura di non essere all’altezza o di essere troppo cattivo o inadeguato.
La menzogna diventa quindi una difesa a tutti gli effetti, diventa la modalità per creare il “figlio ideale” tanto cercato dai genitori o anche per sentirsi all’altezza dei compagni. Tra le bugie dei bambini, infatti, non ci sono solamente quelle di discolpa (“non sono stato io”) ma anche quelle megalomani (“mio papà ha una macchina che va a 300 km/h” o ancora “una volta ho saltato da un muretto di 10 metri e non mi sono fatto niente”). In questi casi il desiderio è creare un’immagine soddisfacente di sé e contrastare il proprio senso di inferiorità e l’insicurezza ad esso collegata.
Infine, tra i modi di modificare la realtà, troviamo anche le bugie consolatorie. In questo caso i bambini provano un senso di infelicità, la sensazione di non essere realmente apprezzati per quello che sono e che possono dare. Decidono allora di consolarsi con la fantasia. La differenza con la megalomania è data dal fatto che il bambino cerca di convincere prima sé stesso e poi gli altri, ha bisogno di credere che la realtà sia diversa da quella che sta vivendo concretamente. Bugie consolatorie sono spesso utilizzate dai bimbi quando i genitori si separano, in questo caso la fandonia assume il valore di una sorta di preghiera affinché i fatti che stanno accadendo si possano modificare.

Alla luce di quanto riportato si può comprendere come diversi tipi di bugia assumano sempre un significato ulteriore. Questo non significa che devono essere tollerate o incentivate, ma è molto importante indagare e analizzare con i bambini il perché di queste bugie, comprendere cosa sperano di modificare o di vedere con questo strano strumento.
In questo modo è possibile ascoltare davvero il bambino e aiutarlo a far emergere un senso di sé più integro che gli consentirà di essere sincero.