Ndr. Non serve abbandonare continuamente la nostra zona di comfort, ma dobbiamo fare in modo che questo stato di comodità apparente non diventi la scusa perfetta a non fare nulla. Non crescere, non correre rischi e, in sintesi, non vivere liberi.

Quando scrivo una psicoricetta mi piace farmi ispirare dalle storie dei miei pazienti o dalle idee di chi legge queste pagine e decide di raccontarmi la propria storia.

Poco tempo fa una persona mi ha proposto il tema: “come imparare ad essere liberi” e subito mi sono innamorata della tematica, complice la primavera.

Più pensavo al concetto di libertà più si aprivano infiniti scenari ma, alla fine, il pensiero è andato ai bambini.

Quando guardo i miei figli giocare vedo la libertà, la percepisco. La libertà di scegliere i propri giochi preferiti, la libertà di esprimere le proprie emozioni, la libertà di essere sé stessi! Ed è proprio qui che ci porterà la nostra ricetta del mese.

“Una nave attraccata al porto è più sicura, ma non è questo lo scopo per cui è stata costruita”

William Shedd

Iniziamo?

INGREDIENTI

  • 1 KG di autenticità
  • Una libera uscita fuori dalla confort zone
  • Qualche dribbling agli ostacoli
  • 200 gr di autonomia
  • 1 pizzico di autocelebrazione (che non guasta mai!)

PREPARAZIONE

La nostra ricetta parte dall’autenticità perché quando sei te stessa sei veramente libera! Libera di vestirti come ti pare, di scegliere il lavoro che ami, di decidere come passare il tuo tempo. Conoscere e riconoscere la tua autenticità ti mette… le ali!

Perché allora non riusciamo ad essere autentici? Spesso siamo condizionati dal giudizio altrui o da quello che riteniamo giusto fare! Per questo motivo è necessaria un’uscita dalla confort zone.

La comfort zone è un posto sicuro in cui ci rifugiamo e che, apparentemente, ci fa sentire al sicuro. Nella comfort zone spesso mettiamo tutte le cose che riteniamo socialmente accettate, ad esempio quando scelgo di fare una professione perché in famiglia è ben vista ma in realtà il mio sogno è un altro. Oppure ancora quando non dico la mia idea ma manifesto un altro pensiero perché risulta popolare e accettato da tutti ma in realtà non mi rappresenta affatto.

Insomma in questa zona imparo a stare bene ma come puoi vedere dallo schema uscendo da questa zona posso crescere, vivere quelli che sono i miei sogni sentendomi felice e liberƏ.

Ovviamente per riuscire ad ampliare ed ogni tanto uscire da questa zona devo individuare e dribblare alcuni ostacoli.

Prova a rispondere a queste domande:

  • Che cosa ti impedisce di essere liberƏ?
  • Come immagini la tua libertà?
  • Cosa accadrebbe se tu fossi davvero liberƏ?

Non sono domande semplici, lo so ma ti permettono di comprendere le tue resistenze e di conseguenza di aggirarle o addirittura superarle.

Ora aggiungiamo al composto che hai ottenuto fin ora 200 gr di autonomia. Si, perché essere liberi significa anche lasciare le catene che talvolta ci trattengono e permetterci di essere noi stessi anche senza l’approvazione degli altri.

Anche questo passaggio non è facile perché tutti noi abbiamo bisogno di sentirci riconosciuti e apprezzati, sono certamente bisogni sani e umani ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di dire ad alta voce:

“IO SONO COSÌ E COSÌ VADO BENE.”

Infine aggiungiamo un pizzico di autocelebrazione.

Per essere liberi dobbiamo saperci riconoscere. Quindi impara a dei complimenti quando fai qualcosa che ti soddisfa oppure impara a gioire quando senti che la tua scelta era veramente importante e significativa per te!

Mescola bene, inforna il tutto e preparati a godere di questa ritrovata libertà!

Buon appetito!

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